Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: firenze

Numero di risultati: 43 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254910
Saltini, Guglielmo Enrico 43 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
  • w
  • Scarica XML

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Prato (n. 1752, m. 1833) apprese dal padre i rudimenti dell’arte, ma venne poi a Firenze e la studiò col Paoletti. Ritornato in patria dopo aver

Pagina 11

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

della mente. Appena decenne rimasto orfano del padre, lo zio paterno Vincenzio lo volle in Firenze ad attendere alle arti belle nell’Accademia. In breve

Pagina 12

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Pianigiani di Siena; il Pacini di Colle; il Manetti, il Veraci, il Silvestri, il Leoni di Firenze; il Lazzarini e il Nottolini di Lucca; il Gherardesca e

Pagina 14

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

pietra e d’ordine corintio costruita in Firenze nel 1827, la grandiosa dogana delle Filigare, il teatro di Prato (1831) e la chiesa dei SS. Pietro e

Pagina 14

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

restaurazione; e in tanta varietà di reggimento e di uffici, mantenne intatta la fama dell’onestà e del sapere. — Paolo Veraci di Firenze (n. 4779, m. 9

Pagina 15

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

’ingegneria e matematiche, venne in Firenze a cercarvi maggior perfezione, e fu allievo del celebrato P. Inghirami D. S. P. Nel 1829 era già ascritto ai

Pagina 15

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

pisana, essendo ripatriato fino dal 1806. Venne quindi a Firenze e vi attese con grande amore all’architettura e alle matematiche, arti e scienze in

Pagina 18

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Diremo adesso dei viventi seguendo, secondo il metodo nostro, l’ordine cronologico delle date di nascita. — STEFANO MINUCCI di Firenze (n. 1791) fece

Pagina 20

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

del Machiavello e del Lami in Santa Croce di Firenze, l’Angelo sulla porta di mezzo del Battistero, le statue della sala degli stucchi ai Pitti, e

Pagina 25

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Santa Maria Novella di Firenze, e gli altri due nel tempio di Santa Croce di questa istessa città, eretti al pollacco Michele Skotnicki, e al celebre

Pagina 26

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma restaurare veramente la statuaria in Toscana era serbato a LORENZO BARTOLINI (n. a Savignano su’poggi di Prato il 7 gennajo 1777; m. in Firenze il

Pagina 27

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

aperta e regolare la piazza del Duomo in Firenze, si allogarono al Pampaloni due statue colossali da collocare in due nicchie appositamente lasciate in

Pagina 29

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

, e il Farinata degli Uberti per la loggia degli Uffizi (1844), opere tutte del suo scarpello, hanno in generale dei pregi. — ANDREA LEONI di Firenze (n

Pagina 31

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

opere. Procedendo sempre per ordine di date, si presenta primo — LUIGI GIOVANNOZZI di Firenze (n. 1791), assai valente tra i così detti ornatisti di stile

Pagina 32

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

E anche vogliamo dire alquanto della ceroplastica, arte già fino dal secolo XIV praticata in Firenze per le figure votive, che si mettevano nelle

Pagina 39

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Firenze e alla scuola toscana, la quale, spero non vorrà negarmelo alcuno, tiene anch’oggi il primato sopra d’ogni altra italica. Non chiediamo già

Pagina 4

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Anche LUIGI CALAMAI di Firenze (n. 1800, m. 13 ottobre 1851) che seppe ancora di scienze naturali, fu valente modellatore di cere, e come tale

Pagina 41

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

stupendi di PIETRO GIUSTI, ANGELO BARBETTI e ANTONIO ROSSI da Siena, di PIETRO CHELONI di Firenze, di LUIGI BIGOTTI da Lucca e di altri; ma la Esposizione

Pagina 42

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

debbesi lasciare senza tributo d’onore GIUSEPPE CIPRIANI, per errore chiamato Gio. Battista, pittore di famiglia Pistojese (n. a Firenze nel 1732, m. 1785

Pagina 43

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

tempi plauso oltre il merito. È questi LUIGI ADEMOLLO di Milano (n. 30 aprile 1764, m. in Firenze 11 febbrajo 1849), che venuto giovine tra noi, prese a

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

: Le regole pratiche di prospettiva per i giovani figuristi, impresso in Firenze; e LUIGI CATANI (n. 1762, m. 12 ottobre 1840) frescante anch’esso tra i

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

. — Il Benvenuti (n. in Arezzo il 18 gennajo 1769, m. in Firenze il 3 febbrajo 1844), fatti i primi e più certi passi nell’Accademia fiorentina

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Anche il SABATELLI (n. in Firenze il 21 febbraio 1772, m. a Milano il 29 gennaio 1850), acquistò in breve chiarissimo nome nell’arte. Dotato d

Pagina 48

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Contemporaneo a questi due grandi artisti fu FRANCESCO NENCI d’Anghiari (n. 10 aprile 1781, m. in Siena il 4 marzo 1850). Ammaestrato in Firenze nei

Pagina 49

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

’arte, è GIUSEPPE BEZZUOLI di Firenze (n. 28 novembre 1784, m. 13 settembre 1855). Svincolatosi presto da quella durezza accademica acquistata nella

Pagina 50

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

amori d’Angelica e Medoro, opere che menarono assai grido in Firenze. Fu allora che il Benvenuti lo chiamò ad insegnare nell’Accademia, ove poi successe

Pagina 51

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Firenze, la Samaritana al pozzo nella sua villa di Fiesole, il deposto di Croce nel Duomo di Pistoja, e quella vaghissima danza della prima giornata del

Pagina 52

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

GASPERO MARTELLINI di Firenze (n. 15 febbraio 1785, m. 20 ottobre 1857), venuto anche esso dalla scuola del Benvenuti, riuscì pittore lodato più che

Pagina 52

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

venuti in fama, ed ahi! troppo presto rapiti all’arte. FRANCESCO (n. in Firenze 22 febbraio 1803, m. nell’agosto 1830) fu allievo del padre; e fino dalla

Pagina 55

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

quelli de’ suoi coetanei. Nel 1800 ottenne il premio di pittura pel concorso del quadro a olio nell’accademia di Belle Arti di Firenze, col soggetto

Pagina 57

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

; l’arco di trionfo fuori la porta a San Gallo, eretto nel 1739, quando Francesco II di Lorena veniva a Firenze per raccogliervi l’eredità medicea, e

Pagina 6

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

progressi dell’arte, che oggi conta in Firenze, oltre quelli del R. Laboratorio, abili privati cultori. Nè vuolsi tacere, perchè sarebbe ingratitudine

Pagina 63

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

E primo d’ogni altro per ordine di tempo si fa innanzi nella bella schiera dei nostri CARLO GREGORI di Firenze (n. 1719, m. 1759) che fu incisore a

Pagina 65

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

chiaro nome e comodo stato. Dal suo primo lavoro, che fu un San Filippo eseguito in Firenze, fino all’ultimo, la Strage degli Innocenti da Guido Reni

Pagina 66

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Erede del nome e della fama di questo artista fu GIOVAN PAOLO LASINIO suo figliuolo (n. in Firenze 1789, m. 8 settembre 1855), che riuscì incisore

Pagina 68

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

. Applicatosi poi all’incisione, venne di ventisette anni in Firenze a cercarvi perfezionamento. Fatto quivi il suo tirocinio, intagliando prima gli antichi

Pagina 68

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

14 giugno 1761, m. in Firenze l'8 aprile 1833). Suo padre Filippo incisore fiorentino non senza pregi, erasi colà recato per intagliare alcuni

Pagina 69

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

lui eseguita in Firenze nel 1787, insieme alla nuova disposizione interiore di quel pio luogo; e la fabbrica non spregevole del Conservatorio di

Pagina 7

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Giovita Garavaglia di Pavia (n. 18 marzo 1790, m. in Firenze il 27 aprile 1835), fu allievo prima dell'Anderloni, al quale prestò aiuto nella

Pagina 71

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

. Vedansi per esempio il Sordello, e alcuni degl’intagli per la Divina Commedia impressa in Firenze dall’Ancora (1817-19). — FRANCESCO RAINALDI (n. a Roma

Pagina 71

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma l’allievo del Morghen che più sali in fama tra noi, e che oggi è capo di una bella e fiorente scuola d’incisori, è Antonio Perfetti di Firenze (n

Pagina 72

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

E primo ricordato tra i suoi allievi vogliamo che sia PIETRO NOCCHI di Firenze (n. 29 giugno 1823, m. nel dicembre 1857). Le due Madonne, una detta

Pagina 73

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

scaturiscono le acque purgative. Contemporaneamente fece il nostro architetto i due cortili alla Real Villa del Poggio Imperiale in prossimità di Firenze, e

Pagina 9

Cerca

Modifica ricerca